Orti di Carignano

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Il motivo

Abbiamo scelto come logo dell'associazione la figura di San Giorgio nel suo atto più rappresentativo, ossia l'uccisione del drago (anche se per essere corretti, in quel momento, lo ferisce solamente).

San Giorgio è stato simbolo immagine stessa dell'associazione fin dalla nascita ed è in parte perchè è il simbolo patronale della nostra città ma anche perchè è il simbolo fulgido della lotta all'errore e all'eresia.

È tipico nella storia di Genova il rappresentare l'errore con draghi e basilischi come anche si evince chiaramente dalla storia di San Siro come la si legge nella Leggenda Aurea.
La perseveranza e la lotta contro l'errore sono pilastri su cui poggia la cultura e sono importanti per la diffusione dei valori spirituali dell'umanità.

Quest'ultimo era un motivo inizialmente inconscio ma ora, considerandolo a posteriori, abbastanza rappresentativo di quella che era la nostra personalità. Nel profondo di ognuno di noi, infatti, albergava e tutt'ora alberga l'entusiasmo giovanile della precisione e dell'ortodossia.
Quindi ci siamo appropriati del simbolo della tradizione e l'abbiamo reso nostro anche se con alcune modifiche avvenute nel passare degli anni.

La figura di san Giogio

San Giorgio era un militare romano di origine cappadoce martirizzato assieme ai suoi commilitoni durante una repressione anticristiana avvenuta tra il 284 ed il 303, probabilmente sotto Diocleziano ed è sepolto a Lidda (l'attuale Lod presso Tel Aviv).

Lo zoccolo duro della narrazione agiografica la possiamo trovare nella "
Passio Georgici", anche se classificata apocrifa, databile agli inizi del V secolo.
Molte altre successive
passiones offrono altre notizie ma di valore dubbio anche se sono letterariamente interessanti.

Nel nucleo originale della leggenda si narra di un triplice martirio (per tre volte risorge convertendo tutti gli astanti che si fanno martirizzare).

La leggenda del drago che insidia la fanciulla e che san Giorgio sconfigge e poi uccide, senza la quale la figura del santo risulta oramai mutila, risale all'epoca delle crociate. Trova una descrizione avvincente da parte di Giacomo di Varazze nella "Legenda aurea".
Nucleo originale della leggenda è ovviamente la classicità greco-romana. Come i Dioscuri sono spesso stati translati nelle figure degli apostoli Pietro e Paolo così pure la principessa etiope Androòmeda salvata da Pèrseo venne, in epoca cristiana, salvata da San Giorgio.

In questa nuova versione del mito accade che un drago uccidesse indiscriminatamente i cittadini; per placarlo gli si offrirono due pecore al giorno. Terminati gli animali gli offrirono un giovane tirato a sorte. Capitò alla figlia del re e San Giorgio la trovò legata in attesa.
Il santo ferì il mostro, ordinò alla principessa di legarlo con la sua cintura, e di portarselo in città al guinzaglio, come un cagnolino. Lì costrinse tutti alla conversione e lo uccise.

Il drago (l'eresia che diffonde pestilenza) che ha l'alito che uccide (morte eterna dell'anima), la principessa (la chiesa) che lega il drago con una cintura, il fatto stesso che giri al guinzaglio come un cagnolino indicano lampantemente il valore simbolico di tutta la narrazione.

Loghi storici

Nel tempo il nostro logo originario, di qualità pessima si è andato trasformando per esigenze pratiche.

Questo è l'attuale logo ufficiale della nostra associazione come lo potete vedere sulle magliette.

Inizialmente per favorire la stampa delle magliette sociali è diventato più nitido ed ha cambiato colore: il blu scuro è diventato prima azzurro (su fondo bianco) come lo vedete riportato in questa pagina, e poi bianco (su fondo blu).

Nel tempo ha assunto una fisionomia precisa e definita. Serio ma al tempo stesso slanciato che renda l'idea del movimento e dell'entusiasmo.

Sicuramente i risultati sono migliori delle prime bozze.

Esempio di logo scartato e con differente disegno.
Esempio di logo scartato e con differente disegno.
Nuovo schizzo di un logo che è passato su un nostro nuovo striscione con colori sgargianti e simbolici.
Esempio di nuovo disegno al vaglio della commissione grafica.

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